I cinque acquisti più sottovalutati del Milan nell'era Berlusconi

L'imprenditore italiano Silvio Berlusconi è scomparso il 12 giugno 2023 all'età di 86 anni. Sebbene la sua carriera e la sua vita abbiano abbracciato molti ambiti diversi, tra cui la politica, nel mondo del calcio è noto soprattutto per essere stato il presidente del Milan durante l'epoca d'oro della squadra tra la fine degli anni '80, gli anni '90 e i primi anni 2000. In poche parole, Berlusconi sarà sempre associato ai colori rossoneri del Milan.

Silvio Berlusconi
Silvio Berlusconi
Berlusconi è stato proprietario del club dal 1986 al 2017 e ha finanziato numerosi acquisti nel corso degli anni. Nomi come Marco van Basten, George Weah, Ricardo Kaká, Clarence Seedorf e Zlatan Ibrahimović sono tra i suoi colpi più celebrati, ma ci sono anche alcuni giocatori che meritano molto più riconoscimento. Ecco quindi i cinque acquisti più sottovalutati del Milan nell'era di Silvio Berlusconi.

5. Marco Simone (1989-1997)

Marco Simone ha avuto una seconda esperienza con il Milan nei primi anni 2000, ma qui ci concentriamo sulla sua prima fase, decisamente più brillante e il motivo per cui è incluso in questa lista.

Ha iniziato la sua carriera nella piccola squadra italiana del Como a metà degli anni '80, e sebbene abbia segnato qualche gol, non era considerato un attaccante particolarmente prolifico. Tuttavia, il Milan ha scommesso su di lui e lo ha acquistato nell'estate del 1989, inserendolo in una squadra stellare allenata da Arrigo Sacchi.

Pur non essendo mai il protagonista del team, Simone è riuscito a segnare un buon numero di gol (73 in 245 partite durante la sua prima esperienza) ed è stato un eccellente complemento per attaccanti come Marco van Basten, Roberto Baggio e George Weah. Nella stagione 1994/95 ha realizzato 21 gol in 45 partite, contribuendo a portare il Milan in finale di UEFA Champions League, persa poi contro l'Ajax.

Ha vinto due Champions League e quattro Scudetti, rendendolo un giocatore molto vincente e sottovalutato tra le tante stelle del club.

4. Christian Panucci (1993-1996)

Durante l'era Berlusconi, il Milan era spesso associato all'acquisto di giocatori esperti e più maturi, ma ci sono state occasioni in cui il club ha puntato sui giovani talenti. Il terzino destro Christian Panucci è un esempio perfetto di questa strategia.

Acquistato a 20 anni dal Genoa, l'allenatore Fabio Capello lo considerava il successore naturale del veterano Mauro Tassotti. Panucci, però, si dimostrò subito all'altezza e divenne un titolare fisso in una squadra del Milan che nella stagione 1993/94 vinse sia la Serie A che la Champions League.

Nei due anni successivi, Panucci si impose ulteriormente, vincendo un altro Scudetto e giocando un'altra finale di Champions. Nel gennaio del 1997, Capello lo portò al Real Madrid, dove ebbe grande successo anche lì. È uno dei terzini più sottovalutati della storia del Milan e del calcio italiano.

3. Serginho (1999-2008)

Quando si pensa alla grande squadra del Milan della metà degli anni 2000, vengono subito in mente nomi come Kaká, Gattuso, Pirlo, Seedorf, Maldini e Nesta. E giustamente: sono tra i migliori giocatori della storia del calcio. Ma il fatto che Serginho sia riuscito a essere un titolare regolare in quel team per quasi un decennio è una prova di quanto sia stato sottovalutato come acquisto nell'era Berlusconi.

Serginho poteva giocare come terzino sinistro, esterno a tutta fascia o ala, e ha trascorso quasi tutti gli anni '90 in Brasile prima che il Milan lo acquistasse dal São Paulo nel 1999. Inizialmente ha giocato soprattutto come riserva, ma ha lasciato il segno in molte partite. Una delle sue prestazioni più memorabili è stata nel 2001, quando segnò un gol e fornì tre assist nella vittoria per 6-0 contro l'Inter.

Sotto la guida di Carlo Ancelotti, Serginho divenne un titolare fisso e vinse numerosi trofei, tra cui due Champions League nel 2003 e nel 2007. È senza dubbio uno dei giocatori più costanti e sottovalutati dell'era Berlusconi.

2. Leonardo (1997-2001)

Come Marco Simone, anche Leonardo ha avuto due esperienze al Milan, ma qui ci concentriamo sulla prima, dove ha espresso il meglio di sé.

I brasiliani hanno sempre avuto un legame speciale con il Milan, e Leonardo è stato uno dei principali protagonisti di questo rapporto. Quando fu acquistato nell'estate del 1997 per 8,5 milioni di euro dal PSG, era diverso dagli altri giocatori di questa lista: aveva già dimostrato il suo valore in Spagna con il Valencia, in Francia con il PSG e a livello internazionale con il Brasile.

La fine degli anni '90 fu un periodo di transizione per il Milan dopo quasi un decennio di successi storici, e Leonardo, come trequartista dominante, portò molta gioia ai tifosi in quegli anni turbolenti. Fu anche una figura chiave nella squadra che vinse lo Scudetto nel 1998/99, segnando il ritorno del Milan ai vertici.

Massimo Ambrosini
Massimo Ambrossini - © Fabio Diena | Dreamstime.com

1. Massimo Ambrosini (1995-2013)

Spesso si dimentica quanto tempo il centrocampista Massimo Ambrosini abbia trascorso al Milan e quanto sia stato affidabile per tanti allenatori e compagni di squadra. La longevità di molti giocatori del Milan è stata elogiata nel corso degli anni, ma non si parla abbastanza della tenacia e della dedizione di Ambrosini.

Acquistato dal Cesena nell'estate del 1995 come giovane promessa da Fabio Capello, Ambrosini inizialmente ha faticato ad adattarsi, ma è poi diventato una pedina fondamentale nel centrocampo del Milan per quasi due decenni. È stato il prototipo del giocatore di squadra, sempre pronto a dare il suo contributo quando necessario, raggiungendo l'apice sotto la gestione di Carlo Ancelotti.

Massimo Ambrosini ha vinto tutto a livello di club - e più volte - giocando un ruolo chiave in una squadra piena di stelle. Questo dimostra perché merita il primo posto in questa classifica.